Il n. 2-2025 de Il Grande Diabolik svela un nuovo pezzo del passato del re del terrore di Clerville come sempre narrato in modo raffinato e elegante da Tito Faraci che insieme a Mario Gomboli ha realizzato il soggetto di questa storia disegnata da Giuseppe Palumbo con il suo stile grezzo molto simile ad un manga classico e retini di Dario Grillotti. Una storia che potrebbe avere rivelato inconsapevolmente alcuni particolari interessanti delle origini di Diabolik e su chi erano i suoi genitori. Ma questo lo vedremo fra un po'.
Al tempo in cui era affidato a Maria, Suanda era già un suo maestro e prima ancora che iniziasse il suo addestramento, gli insegnava molte cose. Un giorno King lo convoca nel suo studio e gli annuncia l'idea di trasformare il bambino nel criminale perfetto, uno in grado di operare come una banda. Ciò perché ha compreso che Diabolik è un individuo dalle caratteristiche particolari, nella sua natura e nel suo sangue. Parole che, unite al fatto che King sulla base dei documenti trovati con lui quando i suoi uomini lo salvarono dal naufragio, fanno pensare che i suoi genitori dovevano essere grandi personaggi.
Per fare questo però il ragazzo dovrà essere allontanato da Maria. Suanda, che si é affezionato a Diabolik, capisce subito che la donna non accetterà mai e infatti poco dopo che lui e il suo capo gli hanno comunicato cosa intendono fare con il bambino, sottrae del denaro nella scrivania di King e cerca di allontanarsi con una barca. Con lei porterà per caso anche la cassetta speciale, progettata da Suanda, con i documenti trovati con Diabolik. Il tentativo di fuga però fallisce miseramente. Una delle guardie nota la barca e avvisa King, il quale da subito ordine di inseguirla. Maria e Diabolik vengono presi.
Dopo avere interrogato Maria ed essersi sincerato che la donna non ha aperto la scatola con i documenti segreti, la uccide sparandole un colpo di pistola alla presenza di Suanda. In quel momento, tuttavia, Diabolik entra e cerca di soccorrere una Maria ormai priva di vita. King lo colpisce con il calcio della propria pistola e il ragazzo perde conoscenza. Ora però si pone un problema per King. Diabolik sa che lui ha ucciso la donna che per il ragazzo era come una madre ed un giorno, grazie alle abilità che vuole insegnargli potrebbe vendicarsi di lui uccidendolo. Suanda escogita la soluzione che lo salva.
Non serve ucciderlo bensì condizionarlo con l'ipnosi. A tale scopo fa venire sull'isola un suo vecchio amico, Yamir, che gli fa dimenticare l'esistenza stessa di Maria, l'evento della sua uccisione ma l'ipnotista si mette anche al sicuro con un particolare tipo di condizionamento: il giorno in cui Diabolik dovesse trovarlo, impazzirebbe del tutto. Suanda termina il suo racconto a Eva e la mette in guardia da questo pericolo, poiché Yamir ora lavora con lui e fa parte della banda che ha messo a segno il colpo nel Tongok il giorno prima.
Eva promette di convincere Diabolik dal desistere da ogni tentativo di trovare Suanda, ma quest'ultimo sa che non è sufficiente e così qualche giorno dopo uccide Yamir. Una storia un po' banale poiché delle origini di Diabolik non rivela nulla salvo il fatto che ora il re del terrore non ricorda nulla di Maria. Una storia che poteva benissimo essere racchiusa nel mensile tascabile classico con un disegnatore meno grezzo di Palumbo, magari con Sandro Giordano autore delle tavole del presente nella storia con Jacopo Brandi che si è occupato delle chine. Il volume contiene anche due storie brevi, una in forma di caricatura di Silvia Ziche e un'altra ambientata a Venezia.
0 comments:
Posta un commento