Attenzione spoiler sul n. 2 di Predator Kills the Marvel Universe che alza l’asticella dell’apocalisse pop. Il nuovo numero in uscita oggi non fa sconti: i Predatori non sono qui per dialogare, ma per sterminare, e il loro piano—metodico, brutale e freddamente professionale—trasforma la saga in un evento di tipo “estinzione programmata” per gli eroi Marvel. Dopo gli scontri che hanno già decimato i Guardiani e i Fantastici Quattro, il fumetto vira verso la Terra con gli X-Men e gli Avengers in cima alla lista dei bersagli.
Non è un confronto alla pari, bensì una mattanza. Le anteprime si focalizzano su momenti di grande impatto visivo (e qualche scena che farà discutere i fan più affezionati), e le variant cover—da Leinil Yu a Carlo Pagulayan—esaltano il tono pulp della miniserie, perciò evocando composizioni che ricordano poster di film horror-splatter più che l’iconografia supereroica tradizionale.
Il fascino sta nella brutale chiarezza dell’idea: togliere agli eroi i loro rituali di protezione (organizzazione, complicità, infrastrutture) e metterli in balìa di cacciatori che considerano la vita come trofeo. Questo approccio permette a Percy di esplorare non solo set-piece d’azione, ma come reagiscono gruppi diversi alla stessa minaccia—gli X-Men sotto assedio in gruppi sparuti, gli Avengers costretti a ripensare le strategie, i singoli eroi messi in condizioni che esaltano vulnerabilità fisiche e psicologiche. Non aspettatevi grandi sorprese “politiche”: il focus è solo sull’intensità dell’attacco.
Se c’è un rischio, è quello della desensibilizzazione: con un ritmo così spietato, il senso di perdita rischia di diventare routine spettacolare se gli autori non riescono a fornire a certe morti un peso emotivo duraturo. Ma dalle pagine di anteprima emerge anche la volontà di non limitarsi al semplice “body count”: alcune sequenze promettono momenti di tensione morale e scelte difficili che possono elevare il racconto oltre il puro shock visivo.
Dal punto di vista del collezionismo, il numero offre diverse variant ottime —Virgin variant di Leinil Yu, cover hunting di Carlo Pagulayan e altre edition che giocano sul tema della caccia—e ciò lo rende appetibile sia per i fan del franchise Predator che per i fan Marvel in cerca di una lettura estrema e autoconclusiva. Materialmente, il formato è quello della one-shot/mini che punta al consumo rapido: 32 pagine, rating T+, prezzo popolare, e una promessa speciale in copertina: “prepare for an extinction-level event”.
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