Greg Rucka ha recentemente rilasciato un’intervista in cui racconta in maniera dettagliata uno dei periodi più bui della sua carriera nei fumetti, coincidente con la sua esperienza in DC Comics tra il 2006 e il 2009, sotto la gestione di Dan DiDio come editore e Geoff Johns come Chief Creative Officer. Rucka descrive un ambiente lavorativo profondamente tossico, caratterizzato da manipolazioni, promesse non mantenute e pressioni costanti che hanno avuto poi un impatto devastante sulla sua salute mentale.
Questo ambiente gli ha causato una grave depressione e pensieri suicidi, tanto che nel dicembre 2012 si è trovato nella condizione di dover chiedere a un amico di rimuovere un’arma dalla sua casa per paura di fare del male a sé stesso. Rucka non si limita a descrivere i danni psicologici: evidenzia anche come queste dinamiche abbiano minato la qualità della collaborazione creativa e il funzionamento stesso dei team editoriali, con conflitti tra gruppi che derivavano dall’alto, piuttosto che da disaccordi professionali interni.
Il racconto non è un resoconto personale, ma una narrazione sulle dinamiche interne di DC in quel periodo, che mostrano come anche grandi nomi e grandi progetti possano essere contaminati da cattiva gestione e da comportamenti tossici. Rucka dice che, al contrario, negli ultimi anni l’azienda ha radicalmente cambiato approccio.
Tornato per progetti come il Cheetah & Cheshire Rob The Justice League, ha trovato un ambiente collaborativo e rispettoso, grazie a una nuova leadership editoriale, che ha favorito la comunicazione tra i vari team e la creazione di un clima sano, capace di valorizzare la creatività degli autori senza pressioni indebite. Ha sottolineato quanto la possibilità di confrontarsi con editor affidabili e proattivi sia fondamentale per la qualità narrativa, permettendo un dialogo aperto e costruttivo su idee e storie.
Rucka ha inoltre parlato del suo rapporto con Marvel, spiegando di non essersi mai trovato pienamente a suo agio nella casa editrice, dove spesso le sue idee venivano sminuite o rigettate in favore di un approccio orientato al personaggio iconico che alla narrazione. Al contrario, DC rappresenta per lui il terreno creativo più fertile, dove può affrontare tematiche complesse e personaggi con profondità psicologica, come dimostrano i suoi progetti recenti e passati.
Ha accennato a un possibile ritorno a Gotham Central, la celebre serie che racconta la vita dei poliziotti di Gotham e l’impatto di Batman sulla città. Rucka immagina un medical drama ambientato nella città, focalizzato sul trauma e la risposta del sistema sanitario alle conseguenze della criminalità, un approccio realistico rispetto al tipico fumetto di supereroi. L’idea evidenzia la sua attenzione per le sfumature psicologiche dei personaggi, andando oltre l’azione e la spettacolarità per concentrarsi su vicende eroiche.
La testimonianza di Greg Rucka offre quindi uno spaccato completo non solo della sua esperienza personale e dei pericoli di un ambiente lavorativo tossico, ma anche di come una leadership corretta e collaborativa possa trasformare la produttività creativa e la qualità narrativa. Il suo racconto ricorda quanto siano importanti salute mentale, rispetto e comunicazione come in ogni altro luogo.
0 comments:
Posta un commento