Il Batman Day 2025, previsto per il 20 settembre, rischia di mutare da festa celebrativa a caso editoriale per la DC Comics. La causa? La cancellazione improvvisa di Red Hood #1, serie scritta da Gretchen Felker-Martin, sospesa all’indomani della pubblicazione a causa di post su vari social offensivo e inneggiante all'assassinio dell'attivista politico statunitense Charlie Kirk. Una vicenda che ha scatenato una reazione a catena inaspettata, arrivando a coinvolgere persino il materiale promozionale preparato da mesi per l’evento.
La situazione è delicatissima. La DC ha già rimborsato i negozianti per le copie di Red Hood #1 e rimosso il titolo dalle piattaforme digitali, ma il caso del Gotham Sampler è più complesso. Le opzioni sono tutte critiche: ritirare il milione di copie in circolazione implica ridurre drasticamente l’impatto del Batman Day, privando i fan del gadget promozionale più atteso; ristamparlo da zero ora sembra quasi impossibile; posticipare l’evento sarebbe un disastro, visto che è stato promosso a livello globale; distribuire comunque il sampler, facendo finta di nulla, rischierebbe di alimentare altre polemiche.
Alcuni rivenditori, intanto, hanno reagito in maniera drastica: c’è chi ha annunciato di bruciare le copie di Red Hoodrimaste e chi ha dichiarato il boicottaggio della serie. L’ondata di indignazione è stata amplificata dal fatto che persino canali televisivi come CNN hanno ripreso la notizia, portandola fuori dal circuito fumettistico.
La DC si trova in una posizione scomoda. L’editore ha dichiarato di voler difendere la libertà di espressione individuale, ma al tempo stesso di non poter tollerare contenuti percepiti come incitazione alla violenza. Presa di posizione che, se da un lato tutela l’immagine dell’azienda e del marchio Batman, dall’altro solleva interrogativi pesanti: quanto le opinioni personali di un autore possono e devono influenzare la sopravvivenza di un’opera? E quali ripercussioni può avere questo precedente sul futuro dei rapporti tra le parti?
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