Bonelli Editore ha annunciato che, in occasione di Lucca Comics & Games 2025, metterà in vendita quattro albi in edizione variant floccata: Tex n. 781, Dylan Dog 470 BIS, Zagor n. 724 e Dragonero Mondo Oscuro n. 37. Le copertine vellutate, proposte come “oggetti da collezione”, saranno disponibili nello stand in piazza Antelminelli, oltre che al Bonelli Store di Milano e online. Nulla di nuovo, dunque: un meccanismo già visto, ripetuto e spremuto fino all’osso.
La logica è semplice: intercettare la passione (e spesso la fedeltà quasi affettiva) dei lettori storici, spingendoli ad acquistare prodotti che, in realtà, non aggiungono nulla di nuovo rispetto alla proposta editoriale già in circolazione. Il sintomo di crisi. Dietro l’entusiasmo promozionale della casa editrice, il quadro reale è ben diverso. I dati parlano chiaro: in quattro anni la Bonelli è scesa da 9 milioni a 5 milioni di copie vendute. Un fallimento totale.
Un crollo che testimonia non soltanto la crisi strutturale del fumetto popolare in edicola, ma anche la difficoltà dell’editore nel proporre prodotti realmente innovativi e capaci di intercettare nuovi lettori. La strategia delle variant appare così per quello che è: soltanto una toppa commerciale per tamponare un calo preoccupante, non una scelta editoriale che guardi alla crescita qualitativa.
Giocare soltanto con la nostalgia dei fan. Tex, Dylan Dog, Zagor e Dragonero sono personaggi noti, che vivono soprattutto grazie alla dedizione di chi li segue. La Bonelli, invece di investire in progetti in grado di rilanciare le serie, preferisce sfruttare la passione dei suoi fan proponendo loro false rarità, oggetti patinati destinati a restare chiusi in buste protettive più che letti e vissuti come veri fumetti.
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