La notizia della fine di Mobile Suit Gundam Thunderbolt segna la fine di una delle opere più intense e “adulte” dell’universo Gundam. Yasuo Otagaki ha saputo portare in questo spin-off un realismo crudo e disperato, fatto di mutilazioni, ossessioni e sopravvivenza, che lo ha reso uno dei titoli più apprezzati della linea del Big Comic Superior. Chi conosce la saga sa bene che Thunderbolt non era mai solo mecha-action: era soprattutto una riflessione sul trauma, sulla perdita e sull’umanità dei soldati intrappolati in una guerra infinita.
Se Thunderbolt era poi la ferita bellica di Gundam, si può dire che invece Kanrekihime promette di essere la prossima provocazione fantascientifica con marchio Oku, capace di dividere e scuotere i lettori. Perciò, sappiamo che il manga Thunderbolt chiude come una pietra miliare del lato più oscuro di Gundam, segnato anche dalle difficoltà fisiche del suo autore. Kanrekihime apre adesso un nuovo scenario, con un mangaka noto per spingere sempre oltre i confini.
0 comments:
Posta un commento