La storia di New Avengers (vol. 5) n. 5 ruota intorno a un espediente Marvel: il clone fuori controllo. Imperius Rex, il doppio corrotto di Namor, sta mutando con una velocità allarmante e la sua nuova forma sembra aver perso ogni freno, scatenando il caos in una città. La responsabilità di fermarlo ricade sui Nuovi Vendicatori, chiamati a fronteggiare non soltanto una minaccia fisica ma anche simbolica, perché Imperius Rex rappresenta la degenerazione dell’archetipo del sovrano marino, un riflesso distorto del Sub-Mariner originale.
Si tratta di quello in cui gli eroi devono difendere i civili a ogni costo, rievocando il modello di battaglie epiche che devastano Manhattan ma con un tocco acquatico e mutante. Il tratto di Tiago Palma e la copertina di Stephen Segovia suggeriscono una forte componente visiva fatta di trasformazioni e ambienti inondati, con Imperius Rex come epicentro di un disastro sempre più incontrollabile. Le variant cover, annunciate in più edizioni, indicano che l’albo si presta anche a un forte richiamo collezionistico, puntando su estetiche differenti per intercettare pubblici diversi.
New Avengers #5 si inserisce nella tradizione Marvel delle “crisi da clone” ma cerca di darle una dimensione dinamica e imprevedibile, sfruttando la metafora dell’evoluzione incontrollata per parlare di potere, identità e conseguenze delle manipolazioni genetiche. Il risultato promesso è un episodio denso di azione, con sottotesti più cupi sul concetto di eredità e di ciò che resta di un eroe quando se ne crea una copia che lo supera in distruzione e instabilità.
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