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NYCC 2025: il ritorno degli Youngblood

Durante il New York Comic Con, Rob Liefeld ha annunciato con entusiasmo il ritorno degli Youngblood, la sua storica creazione degli anni Novanta, in una nuova edizione che unisce lo spirito autoironico e desiderio di riscatto artistico. L’uscita del primo numero è prevista per il 5 novembre 2025, seguita dal secondo il 10 dicembre 2025, entrambi pubblicati da Image Comics al prezzo di 4,99 dollari con una card da collezione all’interno di una confezione polybagged, come accadeva con X-Force #1.

A differenza del passato, però, non ci saranno blind bag: Liefeld ha scelto la trasparenza, anche letteralmente, promettendo che questa volta i lettori vedranno tutto. E soprattutto, vedranno i piedi. Proprio così: il fumettista ha stabilito di giocare con una delle critiche più ricorrenti che lo accompagnano da decenni — la presunta incapacità di disegnare piedi in modo corretto — trasformandola in un elemento promozionale.

Al Comic Con, tra le risate del pubblico, Liefeld ha raccontato: “Ho contato i piedi. Nel mio ultimo fumetto Marvel ce n’erano trentadue. In Youngblood numero uno ce ne sono settanta. Se qualcuno ne trova di più, si tenga pure il merito.”

Con uno stile diretto e ironico, Liefeld ha così ribaltato il meme, facendo della “mancanza” un marchio di riconoscimento. Ma dietro la trovata c’è un intento più profondo: riconnettersi con l’energia selvaggia ed impegnata dei fumetti degli anni Novanta, periodo in cui Youngblood rappresentava la ribellione artistica contro le regole dell’industria mainstream.

Il nuovo Youngblood #1 vedrà il celebre team impegnato in una missione nell'oceano Pacifico contro una minaccia del passato. Il secondo numero, in uscita il 10 dicembre 2025, riporterà in scena SupremeSuprema e Kid Supreme, preparando il terreno per una nuova saga dal titolo: “Day of the Destroyer”.

L’operazione, tutt’altro che puramente e soltanto nostalgica, è una riflessione sul tempo, sul rapporto tra autore e pubblico e sulla capacità di fare pace con la propria leggenda. Liefeld, che un tempo incarnava l’eccesso delle tavole e la spinta narrativa degli anni Novanta, oggi si mostra consapevole ma non pentito: invece di negare gli errori del passato, li rivendica come la parte integrante della sua identità artistica.

In un’epoca in cui il fumetto americano fatica molto a trovare equilibrio tra innovazione e fan service, Rob Liefeld sceglie una terza via: ridere di sé, abbracciare la memoria dei propri lettori e rilanciare Youngblood come simbolo di libertà creativa. Perché anche settanta piedi possono essere una dichiarazione d’intenti.

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