Il nuovo trittico della DC ovvero Absolute Evil #1, Absolute Green Lantern #7 e Absolute Superman #12 — segna un momento chiave per la linea “Absolute”, che a questo punto non è più un esperimento narrativo, ma una vera e propria contro-visione dell’universo DC, plasmata da Darkseid come una realtà senza giustizia.
In Absolute Superman #12, Aaron porta la guerra direttamente a Smallville. Ra’s al Ghul non colpisce Metropolis, ma il cuore affettivo di Clark Kent: comunità che lo ha cresciuto. Qui si vede il contrasto tra la fedeltà dei cittadini verso Superman e le macchinazioni dei nemici. Ma la tensione cresce: Brainiac penetra nella mente di Kal-El, mentre lo stesso Superman tenta lo stesso con Ra’s. Una partita mentale e fisica che ricorda i giochi di potere da scacchiere.
Absolute Green Lantern #7 allarga lo sguardo allo spazio. Si vede che l’universo “Absolute” funziona su un “cerchio oscuro”, alimentato dalla volontà. Qui entra in scena Absolute Sinestro, a conferma che la mitologia cosmica DC è destinata a esplodere in una nuova fase di conflitti, più metafisici che mai. Il filo conduttore? Tutto ciò ruota intorno alla consapevolezza che magia e scienza coincidono, che l’“Omega Particle” di Darkseid rappresenta l’essenza stessa della creazione. Un terreno fertile per ridefinire non solo i personaggi.
La fine di Absolute Evil #1, con Lex Luthor aggiunto alla squadra di villain (con una chioma piena, dettaglio simbolico di un Luthor “ringiovanito” e pericolosamente inedito), è la ciliegina sul finale e se tutto questo è preludio a un futuro Absolute Justice, allora il 2026 potrebbe essere l’anno in cui la DC trasformerà questa linea in un pilastro narrativo centrale, legata al DCU.
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