L’universo Ultimate prosegue nel suo percorso di rifondazione e con il numero 21 di Ultimate Black Panther, Bryan Hill e Carlos Nieto portano il regno di Wakanda in un territorio sempre più instabile, mistico e drammatico. In questo capitolo, uscito oggi, il tradimento dei Vodu-Khan segna un punto di non ritorno: la rottura definitiva tra la dimensione spirituale che fonda una identità wakandiana e la realtà politica che la corrode come altri Paesi normali.
Bryan Hill intreccia la trama con una riflessione quasi teologica sul peso del comando e sulla fragilità delle alleanze. T’Challa, reduce da un percorso di “viaggi mistici”, incarna un re diviso tra necessità del controllo e il desiderio di redenzione, mentre Tempesta rappresenta il richiamo dell’autonomia e dell’umanità perduta. Il loro rapporto, sotteso ma pulsante, diventa la chiave emotiva del racconto: due figure cosmiche che rischiano di perdersi reciprocamente.
Sul piano visivo, Carlos Nieto — con le copertine di Stefano Caselli — conferisce alle tavole un respiro quasi sacrale. Le atmosfere sono dense, percorse da simbolismi e da un uso della luce che alterna il chiarore ultraterreno delle visioni all’oscurità della ribellione fisica. Il risultato è una Wakanda sospesa tra sogno e incubo.
Ma Ultimate Black Panther #21 non è soltanto una storia di regni e tradimenti. Nella sua sottotraccia si muove un discorso più ampio sulla corruzione del sacro e sulla manipolazione dei simboli nell’era digitale. In un contesto culturale dove il mito diventa algoritmo e la spiritualità si trasforma in consumo narrativo, l’opera di Hill sembra interrogarsi sul destino dell’immaginario: che cosa resta della fede — politica o religiosa — quando ogni archetipo viene riscritto da un’intelligenza artificiale o da un potere editoriale globale?
Ultimate Black Panther #21 è, a tutti gli effetti, uno dei numeri più significativi della serie: una parabola sul potere e sulla fede, un racconto che unisce il pathos mitologico alla tensione politica e una riflessione sottilmente meta-fumettistica sull’epoca in cui viviamo. Bryan Hill consegna a T’Challa un destino da sovrano inquieto, ma una domanda che resta sospesa: può esistere ancora una spiritualità autentica in un mondo dove il mito è diventato una property?
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