Cerca nel blog

Post più popolari

Cassandra Cain lascia i vicoli di Gotham per le vette dell’Himalaya, e già questa scelta narrativa suona come una dichiarazione d’intenti. In Batgirl #12 non c’è soltanto uno scenario esotico a fare da sfondo, ma un vero spostamento di tono: dalla dimensione urbana, cupa e soffocante, a un ambiente rarefatto, quasi sospeso, dove ogni passo è più rischioso e ogni segreto pesa di più. Il confronto con Nyssa al Ghul – l’ennesimo tassello della dinastia che continua a proiettare la propria ombra su tutto l’universo Batman.

In tal modo si aggiunge tensione familiare, quasi inevitabile, come se la storia di Cassandra non potesse davvero liberarsi dal retaggio della Bat-Family e delle sue nemesi storiche. Quello che incuriosisce non è tanto il “mistero” ma il modo in cui gli autori sembrano volerlo utilizzare per ridefinire il personaggio. Cass, da sempre costruita come outsider silenziosa viene portata fuori contesto, messa a capo di una missione in un territorio ostile e lontano.

È una prova di identità, più che di forza. Il team creativo formato da Tate Brombal e Takeshi Miyazawa pare puntare su un equilibrio tra dinamismo e introspezione: il disegnatore, in particolare, ha uno stile agile e cinematografico che si presta a inseguimenti e lotte su creste innevate, ma anche a momenti di sospensione e silenzio. È un approccio che può dare respiro a un personaggio che negli ultimi anni è stato spesso sacrificato in ruoli secondari, senza evoluzione.

Se questo episodio riuscirà davvero a offrire un “nuovo inizio” per Cassandra o se sarà soltanto l’ennesima variazione su temi già noti dipenderà dalla capacità di sfruttare il contesto come più di un semplice cambio di scenario. Per ora resta la sensazione di una sfida narrativa interessante: spostare Batgirl in un luogo dove i fantasmi del passato sembrano ancora più ingombranti e dove la neve non copre, ma mette in risalto, ogni segreto.

Posted by at settembre 28, 2025
Categories: Labels:

0 comments:

 
>