Batman and Robin #26 é un nuovo capitolo cupo e disturbante nella tradizione dei serial killer di Gotham, firmato da Phillip Kennedy Johnson e Fico Ossio, copertine variant di Tony S. Daniel, Guillem March, Clayton Crain e Ashley Wood. L’albo segue la saga di Quiet Man, un assassino che lascia come marchio distintivo monete d’argento sugli occhi delle vittime, simbolo di una follia rituale che mescola mitologia urbana, ossessione e silenzio come linguaggio.
Il Quiet Man, con il suo rituale delle monete, si pone come una sorta di anti-Two-Face, non più legato al caso o al destino, ma al valore del silenzio come punizione. Ogni vittima è un frammento di una verità taciuta, e Batman — come già in altre fasi oscure del suo mito — si trova a combattere un nemico, ma una narrazione che è solo simbolica e mira a colpirlo nel cuore del suo metodo investigativo: la parola, la deduzione, il suono dell’intuizione.
La componente artistica di Fico Ossio amplifica la tensione con linee spezzate, ombre taglienti e una costruzione visiva cinematografica. La luce delle monete sugli occhi diventa un leitmotiv iconografico che guida lo sguardo del lettore e sottolinea la dialettica luce/ombra tipica della mitologia batmaniana.
Il fascino di Batman and Robin #26 risiede nella sua capacità di coniugare mistero e introspezione, recuperando l’atmosfera noir che ha reso immortali le storie psicologiche del Cavaliere Oscuro. Più che un semplice “villain of the week”, il Quiet Man appare come un archetipo: una voce muta che parla di colpa e di memoria.
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