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NYCC 2025: ritorna anche 100 Bullets

DC Vertigo sembra tornare in grande stile, e “100 Bullets: The US of Anger” ne è la dimostrazione più simbolica. L’annuncio a sorpresa di Brian Azzarello e Eduardo Risso al New York Comic Con segna non solo il ritorno di una delle serie più iconiche della Vertigo originale, ma anche un chiaro atto di riconciliazione tra il passato e il presente del fumetto americano maturo.

Il titolo scelto The US of Anger è un gioco di parole che racchiude tutta la potenza del duo creativo: “United States of Anger”, gli Stati Uniti della rabbia. Il protagonista, Lono, già al centro dello spin-off Brother Lono del 2014, torna in patria per riaccendere la spirale di violenza e istinti primordiali che aveva reso la serie madre una delle più disturbanti e incisive degli anni Duemila. 

Se nella run originale (1999–2009) la tematica era la vendetta e la tentazione morale rappresentata dalla misteriosa valigetta con 100 proiettili irrintracciabili, qui il baricentro pare spostarsi su una dimensione più collettiva: la rabbia come virus nazionale, come malattia dell’identità americana contemporanea.

Il ritorno di Vertigo assume così un valore programmatico. Non si tratta di riesumare vecchi marchi, bensì di rilanciare una filosofia narrativa: storie autoriali, crude, ambigue, lontane dai canoni del mainstream supereroistico. Chi meglio di Azzarello e Risso, che con 100 Bullets hanno riscritto il comics noir poteva inaugurare questo nuovo corso della nuovissima DC Vertigo?

Le prime informazioni diffuse durante il NYCC descrivono The US of Anger come un viaggio nel cuore oscuro dell’America post-pandemica, dove la violenza non è più solo un mezzo di vendetta personale ma un linguaggio politico e sociale. Lono diventa un simbolo distorto di un paese in frantumi, un uomo che incarna la brutalità come risposta istintiva al disincanto collettivo.

La parte visiva promette di mantenere la forza cinematografica che ha reso Risso uno dei maestri del bianco e nero, anche se è probabile che la nuova testata adotti una palette cromatica più espressionista per sottolineare il caos emotivo del racconto. Non è un caso che la DC presenti la serie accanto a titoli come Black Tower di Ram V e A Walking Shadow di Spurrier e Campbell.

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