L’annuncio di Wade Wilson: Deadpool #1 al New York Comic Con 2025 segna una delle svolte più radicali per il personaggio da più di un decennio. Scritta da Benjamin Percy e disegnata da Geoff Shaw, la nuova tesata nasce dal grande evento mutante X-Men: Age of Revelation e inaugura la nuova fase editoriale Shadows of Tomorrow. Ma questa volta, il “mercenario chiacchierone” non ride più. È un Wade Wilson diverso, svuotato del sarcasmo che lo ha sempre definito, prigioniero di un passato troppo pesante.
Geoff Shaw, con il suo tratto denso e cinematografico, amplifica la tensione psicologica del racconto. Il nuovo Deadpool è meno colorato, più realistico, quasi spettrale. La follia esplosiva lascia il posto a un silenzio pesante, e ogni vignetta sembra nascondere un trauma inespresso. La violenza non è più grottesca ma tragica; le battute taglienti sono sostituite da monologhi interiori, dove Wade riflette sulla colpa, sulla vendetta e sulla redenzione.
La trama ruota su un misterioso cliente che ingaggia Wade per una missione dalle motivazioni ambigue. Dietro l’incarico si cela un segreto che potrebbe riscrivere la sua storia recente — forse collegato a un evento traumatico che gli ha fatto perdere il suo celebre senso dell’umorismo. Il tono generale della serie è quello del noir esistenziale, un viaggio nella psiche di un uomo che non sa più distinguere se il suo dolore sia punizione o destino.
Il sottotesto familiare, accennato già durante la presentazione al Comic Con, lascia intendere che la figura di Ellie Wilson, la figlia di Deadpool, potrebbe diventare centrale nei prossimi sviluppi. Il cambio di tale titolo — da Deadpool a Wade Wilson: Deadpool — suggerisce un passaggio di testimone, come se si chiudesse un ciclo, preparando la strada a una futura Ellie Wilson: Deadpool. In tal senso, Percy sembra ridefinire il mito del personaggio di cui elimina tutto ciò che lo rendeva “divertente”.
In uscita a febbraio 2026 con una copertina di Geoff Shaw, Wade Wilson: Deadpool promette di essere una delle opere più intense e cupe mai dedicate a tale personaggio. Non più il Deadpool che scherza sulla morte, ma ciò che la guarda negli occhi. Una storia di autodistruzione e sopravvivenza, in cui l’ironia lascia spazio alla disperazione e la violenza diventa l’unico linguaggio possibile per un uomo che ha smesso di ridere.
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