Stando alle voci di corridoio, le vendite di Tex avrebbero subito un ulteriore calo negli ultimi mesi. Si parla di 120.000 copie ma vi è anche chi parla di 115.000 copie. In entrambi i casi il dato è abbastanza preoccupante in quanto la Bonelli giustifica la sua esistenza e le sue strategie sulle vendite di Aquila della Notte, senza il quale avrebbe già chiuso da tempo. Non ha funzionato la gestione Boselli che ha finito con l'indurre tanti a mollare per le differenze con il Tex delle precedenti cure editoriali.
I candidati per sostituire Mauro Boselli non esistono poiché Tex è un personaggio così vecchio e letto esclusivamente da vecchi che trovare altri scrittori per realizzarne storie è difficile. Non è però il dato delle vendite a preoccupare la casa editrice quanto la tendenza al calo. Con l'attuale ritmo si pensa che entro uno-due anni Tex potrebbe scendere sotto le 90.000 copie ed in tale caso non basterà neppure aumentare ancora di più il prezzo di copertina delle testate ma dovranno conquistarsi nuovi lettori.
L'arrivo di Giusfredi potrebbe aiutare questo progetto che oggi è anche l'ultimo che resta alla Bonelli oltre a quello di chiudere i battenti dato che non potranno andare avanti per sempre con le ristampe come stanno facendo oggi in maniera abbastanza spudorata. Leggere Tex oggi significa spendere 5,80 euro per la serie regolare e più del doppio per gli speciali tipo il Maxi Tex arrivato a 11,00 euro. Ma anche le ristampe non costano poco, come Tex Classic che per 64 pagine sono chiesti 4,50 euro. Dal canto nostro, abbiamo smesso Tex anni fa, una scelta saggia.
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