Peter Parker è lontano dalla Terra, impegnato in una missione nello spazio. In sua assenza, la città si ritrova priva della figura di Spider-Man e tocca a Ben Reilly e Janine Godbe, alias Chasm e Hallow’s Eve, tentare di riempire il vuoto. In Amazing Spider-Man n. 14, Joe Kelly alla sceneggiatura ed Ed McGuinness ai disegni portano avanti un episodio che gioca con l’assenza del protagonista, mostrando che cosa succede se lui non c’è.
Intanto, Norman Osborn affronta un nuovo pericolo. Qualcuno sembra determinato a eliminarlo, un “Goblin Slayer” che riporta l’ex Green Goblin a fare i conti con il suo passato. La tensione cresce mentre la città si adatta all’assenza del suo difensore, e le trame personali si intrecciano con quelle criminali.
Dal punto di vista critico, Amazing Spider-Man n.14 mostra una scrittura che si diverte così a destrutturare l’icona di Peter Parker, mettendo in luce come la sua vita — affettiva, lavorativa e morale — continui a esistere senza di lui. Kelly costruisce una commedia dall’equilibrio fragile tra ironia e azione, mentre Ed McGuinness accentua il tono grottesco e brillante con un tratto ampio e dinamico. L’introduzione della “nuova bionda” aggiunge un tocco di mistero e un richiamo ai triangoli del passato, ma con un tono più ambiguo e meno romantico.
L’albo funziona come riflessione sul vuoto e sulla sostituzione: Spider-Man è assente, ma la sua ombra domina ogni scena. È un episodio che, pur muovendosi su registri leggeri, suggerisce un tema di fondo: cosa resta dell’identità di Peter Parker quando chiunque può indossare una maschera, nella sua stessa casa.
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