Batman di Tom King con Cheung e Coipel

Ieri, abbiamo riportato la notizia che Steve McNiven era stato scelto da Tom King come artista per un progetto dedicato a Batman, in uscita l’anno prossimo per DC Comics, segnando così la fine del contratto di esclusiva ventennale di McNiven con Marvel Comics. Ma sembra che questo sia solo l’inizio. La DC ha in cantiere altri progetti su Batman con nomi associati alla Marvel, in particolare artisti che un tempo erano legati da contratti esclusivi come membri del programma Young Guns. 

Perché, finché Batman non entrerà nel pubblico dominio fra circa dieci anni, la DC può permettersi di dire agli artisti: “Ehi, non ti andrebbe di realizzare una storia di Batman prima di appendere il pennello al chiodo?”. Oltre a McNiven, tra questi artisti ci sono anche Jim Cheung e Olivier Coipel, e la DC non sta imponendo loro scadenze. Un semplice “quando è pronto” va bene, come ha imparato Marc Silvestri con Batman/Joker, che ha richiesto una o due decadi per essere completata. 

Cheung ci lavora a intermittenza da circa cinque anni, mentre Coipel da circa tre. In sostanza, il nuovo editor di Batman, Rob Levin, ha ereditato una serie di progetti ad alto profilo affidati a grandi artisti, tutti prossimi alla pubblicazione. Potremmo perfino vedere il finale del Batman di Rafael Grampa. E perché non riprendere All-Star Batman and Robin the Boy Wonder, ora che Hush: Second Hand è finito, Jim Lee? O riportare alla luce storie di Batman mai pubblicate finora?

Tra queste vi sono Detective Comics #787 di Ed Brubaker e Ryan Sook, o Dark Detective III di Steve Englehart e Marshall Rogers, o il Batman mai uscito di Gerard Way. Sembra ormai politica ufficiale della DC: “Non si può avere troppo Batman sugli scaffali.” E sono pronti a mettere alla prova la teoria fino all’estremo. In fondo, hanno solo dieci anni rimasti per essere gli unici a pubblicare Batman. Nel 2035, la Marvel potrebbe benissimo mettere Batman negli X-Men, nei fumetti e nei film.

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