E dopo Immortal Thor ecco il Thor Mortale: Sigurd Jarlson

Il Dio del Tuono sta per entrare nella sua era mortale. The Immortal Thor si è ufficialmente conclusa con l’uscita del venticinquesimo numero, il 2 luglio. Questo numero epocale ha segnato la fine della battaglia di Thor contro Utgard-Loki e gli altri Antichi Dei perduti, che si è chiusa con la sua tragica morte per mano di Loki, suo stesso fratello. La sua scomparsa ha portato Thor a un confronto con quella che era la sua metà umana: Donald Blake, ormai conosciuto come il Dio delle Menzogne. Ma invece di affrontarlo in combattimento, Thor ha scelto di sottrarre l’unica anima umana che restava tra loro... e con questo gesto ha dato inizio alla sua nuova vita come il Thor Mortale. Testi di Al Ewing e disegni di Pasqual Ferry.

Questa trasformazione porterà alla nuova serie The Mortal Thor, firmata da Al Ewing e illustrata da Pasqual Ferry. Non si tratta però di un semplice cambiamento di status: è una rivoluzione nell'angolo asgardiano dell’universo Marvel. Infatti, a seguito della distruzione assoluta del Ponte dell’Arcobaleno, l’intero reame di Asgard — e tutti i suoi dèi — sono stati cancellati dalla memoria del resto dell’universo. Questo evento avrà ripercussioni enormi in The Mortal Thor. I fan possono già dare un’occhiata alle copertine dei primi tre numeri, realizzate da Alex Ross, con scorci rilevanti sul destino di un Vendicatore dimenticato.

Secondo la sinossi ufficiale di The Mortal Thor (vol. 1) n. 1: “I miti norreni raccontano di dèi che camminavano sulla Terra, compiendo grandi imprese per i mortali che credevano in loro. Ma Asgard non è reale, e non lo è mai stata. Gli dèi non hanno mai solcato i nostri cieli, non hanno mai combattuto per la giustizia, né marciato accanto agli eroi. Era solo una storia. Nessuno verrà a salvarci. Ma da qualche parte in città… un uomo si sta risvegliando. Un uomo con un martello. Questa è la storia di Sigurd Jarlson, il THOR MORTALE!” 

Dopo l’uscita di The Immortal Thor #25, Al Ewing ha spiegato che ora può “essere un po’ più aperto sulla vera natura del secondo atto della storia”. Riguardo l’arco narrativo che collega le due serie, ha dichiarato: “Era un’idea nata già nel pitch iniziale: volevo trattare Thor come un Dio vero e proprio, e dargli una storia davvero mitologica… Ma oltre a essere figlio di Odino, Thor è anche figlio di Gea. Così ci ritroviamo nell’inverno. Thor è morto, e Sigurd Jarlson cammina sulla Terra – senza poteri, senza fama, senza memoria. Eppure, il destino di Asgard e Midgard dipende da questo uomo mortale e dal suo viaggio per riportare la magia degli dèi sulla Terra. Ma per arrivarci dovrà combattere.”

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